Luglio – Il CLN Emilia Romagna si formerà nel luglio 1944 ed in pari data si potè costituire e rendere operante il CUMER (Comitato Unico Militare Emilia Romagna).
01 – Castellarano
Puntata tedesca in Catellarano. Incendio di 5 case e uccisione di 3 persone (Alfonso Spadoni, Giulio Barbolini ed Ernesto Canovi).
– Fosdondo (Correggio)
Scontro tra due gappisti e alcuni militi fascisti due dei quali rimangono feriti mentre muore il gappista Gisberto Vecchi (poi medaglia d’oro alla memoria).
Presso S. Prospero di Correggio, patrioti disarmano un militare di guardia ad un veivolo caduto; quindi smontano dall’apparecchio, e recuperano, due mitragliere cal. 12,7.
03 – Appennino reggiano
Prosegue il rastrellamento in montagna. I civili catturati vengono rinchiusi nel campo sportivo di Bibbiano. Pure a Bibbiano viene concentrato il bestiame razziato.
Una vettura viene attaccata da alcuni partigiani della Val d’Enza, che provocano la morte di due ufficiali. Il giorno seguente, probabilmente per rappresaglia, i nemici incendiano molte case nei paesi vicini ed asportano bestiame. Periscono 7 civili.
04 – Barazzoni-Cortogno-Faieto (Casina)
Dopo che, il 30 giugno, i tedeschi erano riusciti a sfondare il blocco partigiano allo Sparavalle, si registrano una serie di scontri e scaramucce che durano alcuni giorni. Durante questi attacchi e contrattacchi continui una squadra partigiana uccide un maggiore tedesco sulla strada Casina-Ciano. Il giorno dopo scatta un rastrellamento nel corso del quale vengono uccisi sette civili ed incendiate molte case, l’azione è accompagnata da una “accurata” razzia di bestiame.
05 – Castelnovo Monti
Durante la giornata Castelnovo è spezzonato da aerei alleati che, oltre alla caserma, colpiscono anche l’ospedale: 4 morti tra i tedeschi e 12 tra i civili.
– Cinquecerri (Ligonchio)
I tedeschi in ritirata dallo Sparavalle incendiano gran parte del paese di Cinquecerri. Numerose le perdite civili nel corso delle operazioni (Nel corso delle operazioni condotte dal 30 giugno al 5 luglio, i tedeschi uccidono in totale 23 civili ed altri 100 circa ne destinano alla deportazione. Periscono, per la precisione, Pietro Manini a Canossa; Narciso Ferrari e Lino Ferrari a Cortogno; Guerrino Tarabelloni a Barazzone; Sante Tarabelloni a Pianzo; Enrico Rinaldi, Dante Incerti ed Ettore Spallanzani a Paullo; Ercole Mazzotto, Giuseppe Amorotti, Ottavio Piagni, Marino Costi, Luigia Dori e Vincenzo Cavalletti a Carpineti; Ugo Manfredi a Felina; Ubaldo Fontana, Ernesto Garofani, Luigi Camagnoni, Giuseppe Genitoni a Vetto; Aristide Catti a Ramiseto; don Giuseppe Donadelli, Agostino Giovannini e Umberto Fiorini a Vallisnera. Vengono arrestati e successivamente deportati 22 uomini e una donna a Cervarezza, 15 uomini a Busana, 7 uomini a Nismozza, 19 uomini e una donna a Collagna, 3 uomini a Vallisnera, 2 a Valbona, 9 a Cerreto Alpi, 40 tra Castelnuovo Monti e Monteduro).
– Sant’Ilario
Rastrellamento fascista con 20 arresti; tra le persone tre partigiani, che verranno liberati in seguito ad uno scambio di prigionieri.
07
Viene creato il corpo d’armata Centro-Emilia da cui dipendono le formazioni partigiane della montagna modenese e reggiana. Territorio presidiato da tali formazioni, quello dei comuni modenesi di Prignano, Polinago, Frassinoro e Montefiorino nel modenese e quello dei comuni reggiani di Toano, Villa Minozzo e Ligonchio. Dal comando suddetto, dipendono anche le formazioni reggiane dislocate nel territorio di Ramiseto e Vetto.
Dirigenti del nuovo organismo unificato sono: Mario Ricci (Armando) Comandante; Didimo Ferrari (Eros) Commissario; Riccardo Cocconi (Miro) Vice Comandante; Osvaldo Poppi (Davide) Vice Commissario; Cap. Mario Nardi Capo di stato maggiore.
Il Corpo d’Armata presidia, e si propone di difendere, la zona descritta, in vista di una sua utilizzazione eventuale da parte degli Alleati, che nella fase finale potrebbero attraversarla superando d’un balzo l’Appennino in quel punto per calare verso il Po. A breve scadenza dovrebbe essere lanciato nella zona stessa il Battaglione paracadutisti “Nembo” (effettivi italiani) che attualmente è in fase di addestramento al Sud.
08
Esce in montagna, dattiloscritto, il primo numero del giornaletto “Il Garibaldino”.
In conformità alle direttive nazionali e regionali, vengono costituite le S.A.P. (Squadre di azione patriottica) in tutta la pianura reggiana. Ne faranno parte coloro che sino ad ora sono stati impegnati nel “Paramilitare”, nonché gruppi che in questi ultimi mesi hanno operato su scala territoriale in vari comuni e località, pur non essendo organizzati nei G.A.P.: un totale di 700-800 uomini. La nuova organizzazione sarà diretta da un “Comando Provinciale S.A.P.” e, così come la Brigata G.A.P., dipenderà dal Comando Piazza.
10 – Villa Minozzo
Viene diffuso, da parte di un Distaccamento garibaldino, un manifesto nel quale si invitano i cittadini del luogo a pagare le tasse comunali.
11
Sappisti attaccano una vettura uccidendone l’autista e ferendo gravemente il V. Federale di Parma.
13 – Castelnuovo Sotto
Da parte dell’Intendenza delle Divisioni reggiane viene diramato un manifestino col quale si fissano i prezzi di cereali, di vari generi alimentari e del foraggio, le tariffe per le trebbie e le paghe degli operai addetti alla trebbiatura.
Prosegue l’azione propagandistica verso la popolazione, in vista delle elezioni degli amministratori comunali.
Per rappresaglia contro l’uccisione di un milite fascista, nel corso di un rastrellamento vengono uccisi simulando un tentativo di fuga, M. Olindo Cervi, prof. Germano Manghi, dott. Paolo Tagliavini e prof. Germano Tagliavini.
20 – Reggio Emilia
Sessanta sappisti e gappisti, a San Prospero Strinati, disarmano il presidio aeronautico recuperando 5 moschetti, materiale vario di casermaggio e 13 q.li di viveri.
– Castellarano
Nuovo rastrellamento tedesco: due civili uccisi (Gaetano Arduini e certo Benfenati), 70 case incendiate, 50 persone arrestate e varie deportate o obbligate al lavoro per la Todt.
21 – Reggio Emilia
Il 25 luglio, presso la Federazione fascista reggiana, ebbe luogo la cerimonia della consegna della fiamma di combattimento alla Brigata nera provinciale. Presenziarono il comandante tedesco della piazza e le autorità militari e civili. La fiamma venne benedetta da don Stefani. Il nuovo Federale fascista Wender, nuovo comandante della Brigata nera, parlò di “caduti che invocano vendetta”.La manifestazione terminò con una sfilata tra le vie cittadine.
Costituzione della Brigata Nera. Con circolare n.2 del 21 luglio Pavolini precisò parlando delle nuove unità “Nelle azioni contro i ribelli, le squadre non fanno prigionieri”.
Partigiani della montagna attaccano sulla Strada Statale una colonna nemica con esito imprecisato.
22 – Reggio Emilia
I partigiani della pianura disarmano il presidio dell’Aeronautica a Villa Masone.
– Carpineti
Scontro tra tedeschi e partigiani; incendio di alcune abitazioni a Casa Beretti.
– Villa Minozzo
Ha luogo, nel campo del paese, il primo di una serie di lanci che la Missione Inglese intende effettuare per i partigiani della zona reggiano-modenese.
23 – Villa Minozzo
Primo comizio elettorale a Villa Minozzo, per dare amministratori democratici alla zona libera.
Parlano il Commissario generale (comunista) ed il V. Commisario generale (democristiano).
24 – Toano
Elezioni della giunta comunale democratica.
25
Costituita ufficialmente la “Brigata Nera”. Già da tempo operavano fascisti armati.
28 – Reggio Emilia
Il comando della GNR fa fucilare tre giovani in piazza del Duomo a Reggio ed espone i loro corpi sotto la statua del Crostolo come monito (Gino Mazzali, Attilio Setti e Getulio Setti).
– In montagna
Viene costituito il Comando Unico provvisorio. Comandante e Commissario comunista, Vice Comandante e V. Commissario democristiani. Si è giunti a questo compromesso in seguito alla posizione fortemente critica nei confronti del Comando Garibaldino, al quale vengono mosse accuse di vario genere. E’ l’inizio di una crisi che porterà alla costituzione del Comando Unico vero e proprio ed alla nascita della Brigata Fiamme Verdi.
30 – Appennino reggiano e modenese
Rastrellamento tedesco sull’Appennino reggiano e modenese (Repubblica di Montefiorino). Interessati nel Reggiano, i comuni di Toano, Villa Minozzo e Ligonchio. All’alba ha inizio il bombardamento delle posizioni partigiane che protegge l’avanzata delle fanterie. Si resiste a Cerredolo (modenesi), a Gatta e a Cinquecerri, ma la superiorità nemica è schiacciante. La zona partigiana viene invasa. Il Capo della Missione Inglese fa saltare il magazzino di armi e materiali situato a Castiglione (Val d’Asta). I paesi vengono in gran parte bruciati. Molti distaccamenti si sbandano ed altri si portano sulle alture del crinale tosco-emiliano.
Le operazioni durano parecchi giorni. I tedeschi si trattengono in zona sin quasi alla metà di agosto. Si hanno tra i partigiani le perdite di 21 morti e 6 dispersi (Partigiani reggiani caduti nella zona di Reggio e Modena: Adriano Catellani, Renato Luciano Fornaciari, Gianfranco Bigarelli, Marino Dallari, Enzo Bagnoli, G.B. Giovani, Aldino Pallai, Francesco Ruffini, Giuseppe Belli, Amilcare Cassinadri, Bruno Debbia, Consalvo Ghini, Riccio Medici, Paolino Ottobrini, Domenico Sentieri, Ricciotti Manini, Nello Cotti, Osvaldo Caselli, Romeo Zoppi, Jean Dabrinville, Carlo Zanicchi. Dispersi: Sigismondo Busana, Nello Lasagni, Luigi Casini, Orero Barbieri, Anselmo Torelli, Vivaldo Tamburini).
Circa 200 civili vengono arrestati; 50 di essi verranno deportati e 15 moriranno in Germania. (Vari civili vengono uccisi a Toano: tra gli altri Silvio Ferrari, Giulio Giorgi e Giuseppe Silvestri. Molti altri furono deportati in Germania ove morirono, come Francesco Mucci, Carlo Marchi, Guglielmo Bassissi, Geminiano Gherardini, Dovindo Casoni, Romano Righi, Domenico Romoli, Luigi Giannasi. Periscono in comune di Villa Minozzo durante le operazioni, i civili Contardo Capedri, Gaetano Ramunno (fascista), Luigi Milani, Carlo Attolini, Davide Albertini, Riziero Albertini, Armando Dallari, Leonildo Dallari, Italina Vacondio, Vittorio Martinelli, Antonio Marazzi, Savino Magnani, Giuseppe Razzoli, Telesforo Corti, Pellegrino Antichi, Leardo Croci, Ruffino Fontana, Erminio Tognetti, Lodovico Tognetti, Alfonso Baroni, Battista Bianchi, Osvaldo Caselli. Tra gli altri muoiono inoltre in Germania, Agostino Pigoni, Gino Donadelli, Dante Giglioli, Guido Tacchini, Pietro Farioli, Borghi Domenico, Amedeo Gazzotti).
Dopo le forti operazioni nemiche, il Comando del Corpo d’Armata Centro Emilia cesserà le sue funzioni. Le formazioni di Modena e Reggio continueranno la lotta agli ordini dei rispettivi Comandi.
Luglio. Il C.L.N. Prov. invita i contadini a ritardare la mietitura e la trebbiatura ed a nascondere comunque il prodotto anzichè consegnarlo agli ammassi. L’opposto dicono i fascisti nella loro propaganda.